L’Eco del Buon Consiglio – n. 4-2020

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Descrizione

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Carissimi Lettori, la Donna dell’Apocalisse si presenta come una Vergine vestita di sole (cf Ap 12,1) e coronata di stelle, speranza e strumento di salvezza per l’umanità intera. La bellezza della Madonna è data da questo “sole” che la investe tutta, la penetra, diviene una cosa sola con Lei: è Gesù, il Verbo incarnato, Salvatore e Redentore. È Lui che illumina il mondo e il cammino di ciascuno in particolare, per la mediazione della sua Mamma, la Vergine bella, splendente della divinità del Figlio. Il suo amore per noi è così grande che non cessa mai di accompagnarci nei sentieri tortuosi della vita, e, dunque, anche nell’attuale tribolazione che ha visitato l’intera umanità in questi mesi: l’epidemia del coronavirus. I mesi estivi, fino ad oggi, erano i mesi del riposo, delle scampagnate, delle visite ai luoghi più affascinanti che il Creatore ha voluto per la gioia dell’uomo. L’odierna situazione di allarme, ha scombussolato i nostri piani, ha sconvolto le nostre vite, ha ridimensionato il nostro stile di vita quotidiano, i nostri rapporti con le persone a noi care, vicine e lontane… Insomma, si ha l’impressione di vivere quasi in un film di fantascienza che, però, non sembra volgere ad una conclusione positiva. La nostra fede ci insegna innanzitutto ad avere fiducia nella Provvidenza divina che tutto opera perché l’uomo segua il Signore. Questo periodo dovrà rappresentare, dunque, un momento di stacco dalla routine quotidiana ed estiva, un lasciare i progetti nel cassetto e concentrarci sulla nostra vita cristiana chiedendoci: “Dio vuole farmi capire qualcosa? Forse non ho sempre messo al primo posto il Signore? Forse mi sono allontanato troppo dalla mia famiglia dando più spazio alle amicizie?”. Interrogarsi per riconoscere le tante grazie di cui siamo stati ricolmati ma delle quali non ci siamo mai accorti. Riscoprire l’unione con Dio e con i propri cari, imparare a leggere e meditare, riprendere a dialogare – e non chattare – con i genitori, i fratelli, le sorelle, ricostruire i legami a partire dalla preghiera e dalla meditazione. Anche questa può essere una esperienza che, oltre a segnare la nostra vita, farà crescere e maturare più velocemente; ci farà sperimentare di nuovo la bellezza della pace, lontana dalla frenesia del mondo; ci farà capire come anche attraverso questa “clausura” forzata, la missione del cristiano si estende a tutto il mondo, a tutte le anime da salvare con i propri sacrifici e le proprie preghiere. E… chissà, ciò che viviamo ora potrebbe essere una preparazione a qualcosa di più grande e pericoloso. Pensiamo all’eroismo di tanti santi, come i santi francescani durante la persecuzione di Enrico VIII, che hanno fecondato la Chiesa con il loro sangue, preparandosi con la preghiera, la mortificazione e la carità. La pandemia non deve essere un’occasione per allontanarsi da Dio, anzi, deve essere un motivo di avvicinamento a Lui, affinché abbia misericordia di questo mondo così provato! 

Anno LIII – N. 4 – Luglio-Agosto 2020

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